Nella prassi del restauro si intervenie sempre su un manufatto che ha perduto sia la sua forma sia la
sua funzione, o destinazione d'uso.
Ciò pone problemi differenti rispetto ad un edificio architettonico che mantiene sia l’una che l’altra”.
Per queste sue specificità il restauro delle antichità offre notevoli potenzialità progettuali e di conseguenza occasioni di dibattito critico
La visione dell’archeologo e dell’architetto non sono sempre omogenee, partendo da esperienze ed esigenze differenti.
All’archeologo spetta il processo conoscitivo di acquisizione dei dati e di comprensione del processo storico di trasformazione di un’area.
Queste conoscenze devono essere trasmesse all’architetto progettista, cui spetta di tradurre in linguaggio architettonico i diversi aspetti.
Anche in questo caso c’è la necessità di mediare tra varie esigenze: da un lato quella di rendere conto dell’intera vicenda storica susseguitasi in un’area,con le sue diverse utilizzazioni e tipologie edilizie;dall’altro quella di garantire la leggibilità e comprensibilità delle principali fasi monumentali.
Le posizioni ideologiche tradizionali della ‘pura conservazione’e della ‘manutenzione-ripristino’,si dovrebbero accompaganre ad un orientamento più equilibrato ‘critico-conservativo’ che tiene conto della relatività di ciascun intervento, avendo l’obiettivo di conservare il manufatto antico nelle condizioni ottimali per il godimento delle generazioni future; è un approccio quest’ultimo che richiede approfondimenti e soluzioni progettuali contestuali e non risulta pertanto condizionato da regole precostituite.
Da altra parte un tipo di restauro essenzialmente conservativo delle caratteristiche attuali, che mette perciò in risalto il "vuoto", ovvero le lacune materiche provocate dal tempo e lo stato di conservazione attuale, ha una chiave di lettura prettamente archeologica che limita la comprensibilità del monumento. E' necessario integrare queste lacune, rendendo leggibile e fruibile l'architettura, facendo convivere felicemente l’antico con il moderno.
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