sabato 17 marzo 2012

Palazzo Cambiaso Pallavicini, Via Garibaldi, Genova

di Ottavia Pittaluga 

La via Aurea, via Garibaldi, ovvero Strada Nuova.
Foto di Claus Thoden 2011
La strada fu edificata nel 1550 da Bernardino Cantone per volere dell'aristocrazia locale, che intendeva avvicinare il proprio quartiere residenziale al mare, spostandosi dalla collina di Castelletto al centro cittadino.
Durante questa epoca che va dal 1536 al 1640 Genova era la maggior potenza economica del Mediterraneo, infatti il potere economico dei banchieri e degli armatori genovesi era egemone nell'Europa di Carlo V e Filippo II.
Inizialmente chiamata Strada Maggiore confrontata alle strette vie genovesi, fu poi nominata Strada Nuova e nell'Ottocento fu rinominata Via Aurea e soprannominata Rue de Rois dalla scrittrice francese Madame de Stael per via della magnificenza dei Palazzi che si affacciano sulla strada.
Fu dedicata a Garibaldi nel 1882.
Via Garibaldi è una delle strade più interessanti al mondo dal punto di vista architettonico, ospitando un'altissima concentrazione di palazzi cosidetti dei Rolli degli alloggiamenti pubblici, ovvero designati dalla Repubblica di Genova a ospitare illustri forestieri, re, ambasciatori, governatori, cardinali e papi con il loro seguito. A seconda del grado di importanza di bellezza e di ampiezza i palazzi designati erano divisi in categorie per poter ospitare forestieri a seconda della loro importanza e diventava onore e onere del proprietario occuparsi del soggiorno di personaggi illustri. I palazzi dei Rolli sono  inseriti dall'Unesco come Patrimonio dell'Umanità. Via Garibaldi ospita per tutta la sua lunghezza una decina dei palazzi più belli di Italia costruiti nella seconda metà del Cinquecento.




Palazzo Cambiaso Pallavicini
civ. 1
A sinistra Palazzo Cambiaso Pallavicini visto da Piazza Fontane Marose
Foto di Cercamon 2004




Prospetto di Rubens
Anno di fondazione 1558 
Primo proprietario: Agostino Pallavicini


Costruito dall' Arch. Bernardino Cantone, allievo di Galeazzo Alessi di cui riprende i motivi già sviluppati per Palazzo Marino di Milano, Palazzo Cambiaso Pallavicini fu il primo palazzo di Via Garibaldi.
Il prospetto è privo sovrabbondanze ornamentali ad esclusione del bugnato a tutta altezza, delle fasce del marcapiano a decorazione  a meandro e dei timpani alla greca che incorniciano le finestre dei piani nobili.
Sulla facciata troviamo anche un'edicola mariana del 1727.
All'interno invece troviamo spazi condizionati dalla relativa ristrettezza dell'area edificabile acquistata da Agostino Pallavicino nel 1558.
Piano terra e primo piano hanno planimetrie piante quasi del tutto coincidenti, pur nel mutare delle funzioni degli spazi:  all'atrio corrisponde il grande salone del piano nobile e su entrambi si aprono quattro salotti, mentre sui due livelli del loggiato del cortile si articolano gli altri ambienti.
L'atrio si apre sul cortile attraverso il diaframma costituito dai pilastri del loggiato; pilastri lisci,  tuscanici, formati con la sovrapposizione di una lesena. Nei due ordini del cortile, tre arcate su ogni lato, con pilastri angolari, sono sorrette da colonne piuttosto sottili caratterizzate da un alto piedistallo. Un semplice profilo segna le arcate, mentre il secondo ordine è concluso da una cornice priva di decorazioni. Tutti questi elementi sottolineano la propensione dell'esecutore per una definizione grafica e lineare dello spazio: indubbiamente una risposta al gusto del committente stesso, gusto ribadito nella scelta della decorazione pittorica, legato ad una tendenza classicista. 
L'impianto scenico degli affreschi a soffitto  fu commissionato alla bottega dei due fratelli Semino intorno al 1565. Ottavio Semino dipinse il Concilio degli Dei che decora il salone principale. Nei due salotti ai lati del portico emergono i dipinti Il Ratto delle Sabine e Storie di Alessandro. La pinacoteca contiene opere di Van Dick, Caracci, Tintoretto, Andrea de Ferrari, Benedetto Castiglione e Rembrant.













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