di Ottavia Pittaluga
Nascita della Conservazione Architettonica a Genova
Alla fine del '400 si sviluppa l'investimento del collezionismo con la diffusione della pittura ad olio.
Si scoprì che i quadri ad olio (generalmente gli oli utilizzati erano oli di lino, noce, o papavero), sebbene di costi superiori avevano una longevità superiore alle tempere, mischiate ad acqua e albumi.
Iniziò in questo periodo la conservazione dei beni artistici e architettonici.
In Italia il collezionismo prende piede nelle città di Genova, Firenze e Roma.
Genova era governata dall' elite delle famiglie nobili, che generalmente gestivano i loro affari in operazioni finanziare, soprattutto di carattere internazionale (basti pensare al finanziamento che fu concesso dal Banco di San Giorgio alla Regina di Spagna per la spedizione di Cristoforo Colombo).
Queste famiglie tra le quali gli Spinola, gli Andrea Doria possedevano uno dei più grandi patrimoni immobiliari Europei.
Tra i nobili proprietari di immobili, per conseguenza dello sviluppo urbano ed economico della città, prese piede la tendenza/necessità di costruire sul costruito. I palazzi medioevali vennero ampliati, rimodernati e trasformati in palazzi rinascimentali, crebbero in altezza intasando via via gli spazi liberi del tessuto urbano.
La prassi del costruire sul costruito porta da un lato ad avere oggi una città che oggi è il nucleo antico più vasto d'Europa
Le case a schiera medioevali
Nel centro storico di Genova si leggono ancora molti esempi di case a schiera di origine medioevale di cui si è conservato l'aspetto antico. Ogni cellula con accesso autonomo era probabilmente in origine dotata di un affaccio sul percorso pubblico e di un affaccio sul cortile interno.
Le case-torre
L'organismo edilizio muta con le esigenza della cittadinanza: la concezione strutturale non cambia, i setti portanti rimangono tali e sono individuabile tuttora con facilità, ma gli edifici si trasformano: le case traliccio si pietrificano, gli elementi a schiera medioevali si innalzano di tre o quattro piani, i cortili interni si riducono in angusti cavedi, le nuove murature sono in pietra a spacco e sostituiscono o affiancano le pareti in mattoni dei piani superiori medioevali.
Le logge medioevali
Gli edifici medievali genovesi sono caratterizzati da un sistema strutturale a setti a cui si affiancano sistemi di pilastri e archi impiegati ai piani terra per la costruzione di logge e porticati.
La loggia della Genova medioevale rivestiva un significato fondamentale nella vita cittadina.
Tutti gli edifici erano aperti al piano terra sul percorso pubblico tramite una loggia voltata sempre molto alta, ad uno o due fornici, indifferentemente ad arco a tutto sesto o a sesto acuto.
La struttura muraria era composta da pietra grigia di Promontorio e marmo bianco ed era frequente soprattutto nelle logge più antiche l'uso di materiali di reimpiego classici come i capitelli, le cornici e le colonne già lavorate. La pietra squadrata era solitamente usata ai piani inferiori, mentre nei piani superiori era prediletto l'uso del mattone, più economico e strutturalmente più leggero, impiegato anche per le volte degli archetti pensili. Attualmente le logge medioevali sono parzialmente leggibili sotto spessi strati di intonaco infatti furono totalmente tamponate da murature aggiunte in epoche successive. Logge e portici costituiscono un segno di come la città medioevale sfruttasse gli spazi aperti al livello della strada per rendere più arioso e vivibile il fitto intreccio viario di Genova.
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